Due pesi e due misure, tu chiamala se vuoi italietta duepuntozero.

Il Governo Letta è al capolinea, sembrerebbe, in queste ore che ci portano ad un week end di fuoco. Enrico Letta si è fatto da parte nel suo stile, con l’educazione che lo contraddistingue e la capacità di guardare oltre: in questi mesi abbiamo imparato ad apprezzarlo nonostante le insidie e la maggioranza fradicia che lo manteneva in piedi.

Un giorno poi il bimbominkia fiorentino, Matteo Renzi, decise di scalare il Partito Democratico, riuscendoci ed imponendo a quel partito un cambio di rotta radicale. Renzi ha così dapprima scalato il partito e dall’interno ha poi imposto il soffocamento quotidiano al Governo presieduto da Letta, al punto da indurre quest’ultimo a rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Un atteggiamento vergognoso, della peggiore Democrazia Cristiana. Soprattutto un comportamento che mai, nessuno di noi, avrebbe perdonato al centrodestra ed in particolare a Silvio Berlusconi. È risaputo e consolidato il mio antiberlusconismo, come anche la mia simpatia per Matteo Renzi per la sua battaglia al sistema, che si è però dimostrata apparente.

Matteo Renzi come Silvio Berlusconi, un uomo solo al comando. Sindaco, Segretario del PD e Presidente del Consiglio. Una stagione che abbiamo già vissuto e della quale ancora paghiamo i danni: ma Renzi viene dall’area politica degli intellettuali, a lui, che di sinistra poi non è, tutto è concesso.

È concesso decapitare un Governo che pur qualcosa stava facendo e tanto altro avrebbe potuto fare. È concesso saltare il passaggio delle urne ed impossessarsi di Palazzo Chigi. È concesso vivere una incompatibilità di fatto tra le sue cariche.

Il ragazzetto fiorentino, etichettato da Giuliano Ferrara il bimbominkia della politica, è pronto per la sua scalata all’annientamento nel classico stile della sinistra radical chic italiana. Governo a colore politico per assegnare le 500 poltrone che si assegneranno nei prossimi mesi e soprattutto per annientare un possibile riformatore, lasciando così il Paese nell’immobilismo più totale.

Loro sono la sinistra, a loro nel Paese dei due pesi e delle due misure tutto è concesso. Italietta duepuntozero.

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