La mia vacanza volge al termine e, come ogni anno, ho dedicato del tempo allo sport e alla lettura. Quest’anno mi ha fatto compagnia un libro acquistato qualche tempo fa, scritto da Aldo Cazzullo e i suoi due figli: Metti via quel cellulare. Non scriverò del libro ma delle riflessioni che ha portato nella mia quotidianitĂ .
Ho riflettuto tanto, davvero, sul rapporto giornaliero che spesso viviamo tutti noi, io in prima persona, sul lavoro, in famiglia è in palestra. Raramente pronuncio dalle mie labbra, e ascolto da altri, un “come stai?”. Molto spesso invece ci interfacciamo su discorsi inutili, ignorando l’essenziale. Siamo divenuti la societĂ delle emoticon, e lo ammetto ne sono vittima ultimamente, anche lontano dai nostri cellulari. Faccine, sempre.
A scuola non esistono piĂą i “pizzini” che noi facevamo durante le lezioni ma tutto corre tramite Whatsapp, e lo dico avendolo vissuto in prima persona nelle mie esperienze formative da adulto. Per caritĂ nulla di male e sicuramente ci vedo tanto di costruttivo, tramite whatsapp si intensificano i rapporti con colleghi distanti e piĂą preparati o si riesce a sviluppare partnership, giĂ solo sullo studio. Però in tutto ciò dimentichiamo, voglio ribadirlo, il rapporto umano.
Facciamo una foto in un luogo per farla vedere, per lanciare un nostro segnale sul mondo. Tanti mi diranno che non è proprio così ma mi basta aprire le mie bacheche social e quelle delle mie home per vedere cosa quotidianamente, ora per ora accade.
Questa settimana, complice il libro e il tempo libero a disposizione, dopo tanto ho riprovato ad essere social, condividendo tanto, ma non tutto, delle cose che tra Sicilia e Calabria ho vissuto. Delizie di cibo, posti magnifici e tanto sport. Sono stato poi molto attento alle bacheche altrui. Non so, da domani come sarò e se continuerò ad essere così “social”, visto che in parte il lavoro, fatto tutto home made, me lo impone ma vi assicuro che la cosa piĂą bella è stata fondermi, come ogni giorno, con la persona che amo e riscoprirsi quotidianamente. Ho rivalutato i meccanismi, piĂą esattamente le logiche degli algoritmi digitali e umani: i social, Facebook in particolar modo, tendono a avvicinarci alle persone a noi simili per luogo e scelte, mentre gli umani sono tutti un poco strani, spesso si punta il dito contro il successo, il bello, la felicitĂ e la ricchezza mentre si prediligono, ovvero fioccano like, verso chi si lamenta, ha piĂą sfortuna, è meno bello e magari ha una vita fatta di poco o nulla. SolidarietĂ sociale o odio verso chi riesce? Questo mi sono chiesto in questi 10 giorni, confrontandomi spesso con Stefania e rispolverando le mie conoscenze dei corsi fatti da fresco laureato in Social Media Manager, 6 anni fa, ma nel mentre tanto è cambiato nel mondo e nei social che oggi sono il mondo, basti pensare a Trump, a Salvini, a Di Maio…
Sono totalmente d’accordo: un eccessivo uso della tecnologia e in particolare del telefonino rischia di farci perdere il contatto umano, quindi è fondamentale cercare di utilizzarlo in modo ragionato e moderato.
P.S.: Anch’io ieri ho pubblicato un nuovo post… spero che ti piaccia! 🙂
Sono totalmente d’accordo: un eccessivo uso della tecnologia e in particolare del telefonino rischia di farci perdere il contatto umano, quindi è fondamentale cercare di utilizzarlo in modo ragionato e moderato.
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